mercoledì 16 febbraio 2011

Approvata la mediazione e conciliazione-D.Lgs. 28/2010.Utilità o ennesimo sperpero? Le novità...

Cambia la giustizia in Italia. Certo ormai l'ingresso della mediazione e conciliazione obbligatoria, preliminari all'inizio del processo.
Con 158 voti a favore, 136 contrari e 4 astenuti l'assemblea del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo al decreto milleproroghe ed il provvedimento stesso, che ora passa all'esame della Camera.
Rinvio di un anno per le sole controversi in tema di condominio e sinistri stradali.
Il dl scade il prossimo 27 febbraio. Hanno votato a favore del decreto i senatori del Pdl e della Lega, mentre hanno espresso un voto contrario quelli del Pd, dell'Idv, dell'Udc, del Fli, dell'Mpa, dell'Api. I senatori dell'Svp e quello dell'Unione valdotaine si sono astenuti. In dissenso dal gruppo il senatore Fli Giuseppe Menardi non ha partecipato al voto.
Contente alcune associazioni di consumatori, non tanto il mondo dell'avvocatura.
Indiscutibile che fosse necessario riformare la giustizia italiana grazie ad un alleggerimento e velocizzazione del sistema processuale. Il problema, però, riguarda la conformità della mediazione alla scopo.
Molti i dubbi di costituzionalità della norma in oggetto se solo consideriamo:
  • può diventare mediatore chiunque sia in possesso di una laurea (anche triennale)  sia iscritto ad un albo professionale); come possono, pertanto, soggetti che non hanno alcuna esperienza di diritto avere una sensibilità adeguata a comprendere quale sia il miglior punto d'incontro fra le parti;
  • il mediatore si trova dinanzi ad una quaetione di cui, praticamente non conosce nulla (prove e quant'altro)....come farà a capire qual'è il miglior punto d'incontro fra le parti; 
  • la mediazione comporta dei costi per l'accesso che le parti dovranno aggiungere a quelli ordinari del processo;
  • in molti casi le parti delegheranno un legale....altri costi;
  • vi sarà il timore che la proposta del mediatore, poi, possa trovare riscontro nella sentenza del giudice e, quindi, comprtare un'ulteriore condanna;
  • non vi è uniformità nei costi per i corsi....dalle 600 a 1800 € per lo stesso identico contenuto!
  • Non essiteva già il tentativo di conciliazione da parte del giudice?
Questi solo alcuni degli aspetti rilevanti.
Sinceramente ritengo questa novità il solito tentativo di cammuffare l'interesse di pochi dietro ad una necessità per i cittadini. La mediazione ha, infatti, attivato un apparato che certo fa gola a molti; solo pensiamo all'interesse di molte case editrici nel proporre corsi di formazione ed alla creazione di formatori in mediazione.
Problema ulteriore...e se poi, fra qualche tempo, qualche giudice sollevasse un problema di costituzionalità dinanzi alla Consulta?
Se fosse ritenuto fondato il dubbio di conformità costituzionale? Ci sarebbero soggetti che, ritenedo di fare l'investimento della vita, si troverebbero scoperti a causa di una norma abrogata.
Mi spiace ma ritengo che quanto fatto non corrisponda all'effettivo interesse del cittadino e della giustizia!

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