Ci ha sempre fatto sorridere il vostro comportamento contenuto, schivo e quasi imbarazzato nel rapportarvi con gli altri.
In molte occasioni ci siamo limitati ad osservarvi superficialmente dimenticando, in realtà, che in voi è innato lo spirito del Samurai, fatto di silenzio, contemplazione ed orgoglio.
Oggi, però, il mondo impara una grande lezione. Non basta un terremoto devastante (8,9 della Scala Richter) o un Tsunami che a 700 Km/h spazza via navi e palazzi come fuscelli in una tormenta a demolire l'orgoglio e le capacità di un popolo.
Si sono rialzati in modo composto, senza urlare, disperarsi o imprecare contro questo o quel governo.
Si sono organizzati per ricominciare, capendo che questo non è tempo di polemiche o accuse ma di prendersi per mano e ricominciare.
Si sono ricordati che la forza di un popolo sta nell'unione (quella vera e non quella delle bandierine).
Hanno superato le loro differenze e, guardandosi negli occhi, hanno capito che ora è tempo di ricostruire, sapendo tanto che non basta uno Tsunami a spazzare via l'orgoglo di un popolo.
A Voi, amici giapponesi, il plauso e l'inchino per il modo in cui sapete essere popolo.
Che il vostro comportamento possa essere di esempio per molti, noi compresi!
Gli Italiani hanno molto da imparare dal popolo nipponico. Dopo 150 anni di unità politica ancora deve evolversi lungo la penisola il sentimento di fratellanza che è vivo in molti altre nazioni, anzi si espande l'ideale di federalismo e divisione della nazione.
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